Matteo Bassetti commenta il disegno di legge sul fine vita: critica l’esclusione del SSN e chiede meno ideologia e politica.
Dopo aver lanciato l’allarme sulla variante Covid Nimbus e i suoi sintomi, Matteo Bassetti è tornato a esprimersi su un altro tema di forte attualità: il fine vita. In un post pubblicato su Instagram, l’infettivologo ha commentato il disegno di legge adottato come testo base per la discussione in Senato. Pur definendolo “un ottimo punto di partenza“, ha messo in evidenza alcune due criticità. Ecco, a seguire, quali sono.

Bassetti commenta il disegno di legge sul fine vita: il primo errore
Nel suo intervento con un video su Instagram, Matteo Bassetti si sofferma in particolare su un aspetto della proposta legislativa: l’impossibilità di ricorrere al fine vita all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. “Si potrà fare ma solo in strutture private“, sottolinea, definendo questa scelta un limite rilevante.
Secondo il medico, la normativa dovrebbe invece permettere l’accesso a queste procedure anche nelle strutture pubbliche, per rispettare “i principi della nostra Repubblica e le indicazione della Corte costituzionale sulla non punibilità di un paziente che non sopporta più il dolore e ritiene che la sua situazione sia lesiva della dignità“.
L’accusa contro la troppo ideologia e politica
Un altro punto critico riguarda l’approccio con cui la politica sta affrontando il tema. “Trovo che la discussione sia troppo ideologizzata“, afferma Matteo Bassetti, riferendosi anche alla previsione di una commissione politica incaricata di decidere sulle richieste di suicidio assistito e fine vita.
“Pur apprezzando lo sforzo della politica”, continua Bassetti, “alcuni correttivi e miglioramenti a questa proposta di legge, credo che sarebbero auspicabili“. In conclusione, invita a superare le logiche ideologiche per affrontare il tema con empatia, ascoltando “medici e pazienti“.
Ecco, a seguire, il video che ha pubblicato sul suo account ufficiale di Instagram: